Asfaltate da tutti le iniziative parlamentari di Matteo Pronzini (MPS) che chiedevano di modificare la Legge organica comunale e la Legge del Gran Consiglio, eliminando i versamenti pubblici ai partiti.
Il relatore del rapporto Franco Celio (PLR) ha tenuto a sottolineare un paio di aspetti. Anzitutto, «i partiti svolgono un ruolo pubblico molto importante e riconosciuto dalla Costituzione», ha spiegato Celio, invitando inoltre a non seguire gli estremismi che indicano nei partiti delle associazioni a delinquere. D’accordo anche Tamara Merlo (I Verdi), la quale ha voluto mettere l’accento sul fatto che la maggior parte dei contributi è un riconoscimento al lavoro di milizia in quanto nessun deputato è professionista.
Un sì al rapporto di Celio è arrivato anche da Tiziano Galeazzi (UDC) e da Jacques Ducry (PS) così come dal PPD Fabio Bacchetta-Cattori, il quale ha messo in evidenza che il finanziamento non è ai partiti, ma all’attività politica dei parlamentari: «Il nostro è un gettone minimo, anche rispetto ad altri Cantoni o ad altri Stati a noi vicini. Non facciamo confusione».
E il dibattito si è concluso con una veemente presa di posizione di Giorgio Galusero: «Basta con queste proposte, non siamo disonesti e non lo sono neppure i consiglieri di Stato. Facciamo il nostro lavoro al meglio».
(N.M.)